Arte sacra in Prefettura - Le Collezioni Nugent Formica e Doria
Nell’ambito dei grandi eventi promossi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la XI Settimana della Cultura - La cultura è di tutti: partecipa anche tu - sabato 25 aprile 2009, alle ore 17.30, a Palazzo del Governo, a Matera, sarà inaugurata la mostra Le collezioni Nugent Formica e Doria. Dipinti del VII e XVIII Secolo, promossa dalla Prefettura di Matera e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, con l’egida della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con la Provincia di Matera, il Comune di Matera, il Conservatorio di Musica Egidio Romualdo Duni, l’APT Basilicata.
Come scrive il Prefetto «l’iniziativa intende proseguire lo scopo di una maggiore valorizzazione del ricco patrimonio storico e artistico della Basilicata, offrendo, non solo agli appassionati d’arte, un momento di conoscenza e di approfondimento dei beni culturali preseti sul territorio e, nel contempo, consentire l’accesso a edifici istituzionali solitamente preclusi alla visita e alla fruizione». La mostra si compone - come scrive la Basile nel suo saggio storico artistico - di trenta dipinti sottoposti ad un regime giuridico diverso: alcuni sono di proprietà privata, altri appartengono allo Stato.
Il nucleo maggiore è quello costituito dai diciotto dipinti provenienti da Cirigliano. Essi fanno parte dell’arredo interno della Cappella dell’Addolorata, annessa al Palazzo Baronale, che ancora oggi appartiene ai discendenti degli ultimi feudatari, la famiglia Formica che acquista il Feudo di Cirigliano con titolo di baronia nel 1694, dal principe di San Lorenzo, Luigi Carafa, come attestano inediti documenti conservati nell’archivio di famiglia, ad Arezzo.
Del gruppo fanno parte due opere pregevoli di Giuseppe Simonelli: “San Michele Arcangelo che sconfigge gli Angeli ribelli” e la “ Visione della Vergine a San Filippo Neri”, eseguiti all’inizio del XVIII secolo.
Allo stesso ambito culturale rimanda la “Madonna con Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna”, esempio di un linguaggio stilistico assai vicino a quello di Francesco De Mura, in una fase giovanile influenzata da Francesco Solimena.
Tra le opere selezionate vi sono anche tre dipinti di proprietà statale (ricordiamo ”Il Serpente di bronzo” e la “Madonna Immacolata che appare ad Adamo ed Eva” di Andrea Miglionico, 1662 - 1711), testimonianza di un più vasto arredo che un tempo decorava gli ambienti del castello di Melfi: numerosi sono i dipinti, alcuni di soggetto sacro, altri, con scene di caccia e natura morta, sculture, armi, mobilio, prodotti artistici espressivi del gusto di una classe dominante, quella dei Doria (principi di Melfi a partire dal 1531), che tra il XVI ed il XVII secolo trasforma l’antico castello federiciano, da fortezza militare in residenza nobiliare e ne conserva la proprietà fino al 1952, anno della donazione allo Stato Italiano.
Il percorso di visita comprende anche i gli otto dipinti provenienti dalla collezione Nugent di Irsina, che ancora negli anni Settanta costituiva un ricco patrimonio di oggetti, quadri, libri, monete, porcellane, mobilio, opere di epoche diverse, in parte ereditate, in parte raccolte nel corso della sua vita, dalla contessa Nugent, nata il 28 gennaio del 1891, unica figlia del conte Laval, feudatario di Montepeloso (Irsina) e della baronessa Carolina Steininger.
Di grande interesse il gruppo dei cinque dipinti di “Nature Morte”, attribuite per le qualità stilistiche, per la tipologia dei motivi raffigurati, frutti, vasi di fiori, anfore, oggetti disposti, secondo una ordinata scansione spaziale in un interno dominato dai colori bruni, ad artisti napoletani della seconda metà del XVII secolo, ruotanti attorno a personalità ben note come G. Battista Ruoppolo e Giuseppe Recco, protagonisti di un genere artistico che insieme alla pittura di paesaggio, ebbe grande fortuna nell’ambito del collezionismo napoletano, nel corso del ‘600 e del ‘700. Opera di indubbia qualità, la tela “Strumenti musicali” attribuita da L. Galante a Bartolomeo Bettera, noto allievo del lombardo Evaristo Baschenis, del quale si conserva, ancora oggi, presso la Pinacoteca di Brera, un dipinto assai affine nei caratteri stilistici ed iconografici: al di sotto di una tenda un grande tavolo, sul quale sono disposti vari strumenti musicali, clavicembalo, viola, violino, pianola, libri e mappamondo».
Dopo la Settimana della Cultura la mostra sarà aperta in occasione delle grandi ricorrenze nazionali.
Del gruppo fanno parte due opere pregevoli di Giuseppe Simonelli: “San Michele Arcangelo che sconfigge gli Angeli ribelli” e la “ Visione della Vergine a San Filippo Neri”, eseguiti all’inizio del XVIII secolo.
Allo stesso ambito culturale rimanda la “Madonna con Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna”, esempio di un linguaggio stilistico assai vicino a quello di Francesco De Mura, in una fase giovanile influenzata da Francesco Solimena.
Tra le opere selezionate vi sono anche tre dipinti di proprietà statale (ricordiamo ”Il Serpente di bronzo” e la “Madonna Immacolata che appare ad Adamo ed Eva” di Andrea Miglionico, 1662 - 1711), testimonianza di un più vasto arredo che un tempo decorava gli ambienti del castello di Melfi: numerosi sono i dipinti, alcuni di soggetto sacro, altri, con scene di caccia e natura morta, sculture, armi, mobilio, prodotti artistici espressivi del gusto di una classe dominante, quella dei Doria (principi di Melfi a partire dal 1531), che tra il XVI ed il XVII secolo trasforma l’antico castello federiciano, da fortezza militare in residenza nobiliare e ne conserva la proprietà fino al 1952, anno della donazione allo Stato Italiano.
Il percorso di visita comprende anche i gli otto dipinti provenienti dalla collezione Nugent di Irsina, che ancora negli anni Settanta costituiva un ricco patrimonio di oggetti, quadri, libri, monete, porcellane, mobilio, opere di epoche diverse, in parte ereditate, in parte raccolte nel corso della sua vita, dalla contessa Nugent, nata il 28 gennaio del 1891, unica figlia del conte Laval, feudatario di Montepeloso (Irsina) e della baronessa Carolina Steininger.
Di grande interesse il gruppo dei cinque dipinti di “Nature Morte”, attribuite per le qualità stilistiche, per la tipologia dei motivi raffigurati, frutti, vasi di fiori, anfore, oggetti disposti, secondo una ordinata scansione spaziale in un interno dominato dai colori bruni, ad artisti napoletani della seconda metà del XVII secolo, ruotanti attorno a personalità ben note come G. Battista Ruoppolo e Giuseppe Recco, protagonisti di un genere artistico che insieme alla pittura di paesaggio, ebbe grande fortuna nell’ambito del collezionismo napoletano, nel corso del ‘600 e del ‘700. Opera di indubbia qualità, la tela “Strumenti musicali” attribuita da L. Galante a Bartolomeo Bettera, noto allievo del lombardo Evaristo Baschenis, del quale si conserva, ancora oggi, presso la Pinacoteca di Brera, un dipinto assai affine nei caratteri stilistici ed iconografici: al di sotto di una tenda un grande tavolo, sul quale sono disposti vari strumenti musicali, clavicembalo, viola, violino, pianola, libri e mappamondo».
Dopo la Settimana della Cultura la mostra sarà aperta in occasione delle grandi ricorrenze nazionali.
Opere esposte in mostra
Visione di San Filippo Neri
Giuseppe Simonelli (attr.) Napoli 1650-1710
Dipinto su tela - cm 223 X 195
CIRIGLIANO (MT), Cappella SS. Addolorata
San Michele Arcangelo
Ignoto pittore napoletano XVII secolo (fine)
Dipinto su tela - cm 169 X 136
CIRIGLIANO (MT), Cappella SS. Addolorata
Madonna del Carmelo tra San Giuseppe e San Francesco d’Assisi
Ignoto pittore meridionale XVII secolo (prima metà)
Dipinto su tela - cm 192 X 136
CIRIGLIANO (MT), Cappella SS. Addolorata
Madonna con Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna
Ignoto pittore napoletano XVIII secolo
Dipinto su tela - cm 162 X 113
CIRIGLIANO (MT), Cappella SS. Addolorata
La Via Crucis
Ignoto pittore meridionale XVII secolo
N. 14 Dipinti su tela - cm 51 X 39
CIRIGLIANO (MT), CAPPELLA SS. ADDOLORATA
· La condanna di Gesù
· Gesù che viene caricato della Croce
· Gesù che cade per la prima volta
· Gesù aiutato dal Cireneo
· Gesù asciugato dalla Veronica
· Gesù che cade per la seconda volta
· Gesù che consola le pie donne
· Gesù che cade per la terza volta
· Gesù che incontra sua Madre
· Gesù che viene spogliato delle vesti
· Gesù inchiodato sulla Croce
· Gesù fra i due ladroni
· Gesù deposto dalla Croce
· Gesù deposto nel Sepolcro
Il serpente di bronzo
Ignoto pittore meridionale XVIII secolo - (prima metà)
Dipinto su tela - cm 229 X 194, senza cornice
MELFI (PZ), Castello
Un Miracolo compiuto dalla Vergine Immacolata a Melfi
Firmata e datata: F. Mazzucco 1784
Dipinto su tela - cm 112 X 87
MELFI (PZ), Castello
L’Immacolata, Adamo ed Eva
Ignoto pittore meridionale XVIII secolo (prima metà)
Dipinto su tela - cm 182 X 136, senza cornice
MELFI (PZ), Castello
Sacra famiglia con San Giovannino
Ignoto pittore meridionale XVII secolo
Dipinto su tela - cm 151 X 125, senza cornice
MATERA, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Informazioni
Mostra
25 aprile 2009 - 1 marzo 2010
Visite su prenotazione
Prefettura di Matera
Palazzo del Governo
Piazza Vittorio Veneto
Matera
Tel. 0835 3491
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata