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10. I fruttiferi

A differenza delle piante erbacee o a ciclo breve, la sopravvivenza delle varietà antiche o locali di piante -arboree o arbustive - da frutto è meno dipendente da una conservazione attiva da parte dell’uomo. I fruttiferi sono una presenza costante negli orti familiari come alberi sparsi quindi, la conservazione presenta i caratteri di comune (in virtù della loro diffusione) e scarsa (per il modesto numero di piante conservate).

In genere a questa condizione si sottraggono la vite e l’olivo, allevati in filari o in un numero di esemplari sufficiente per ottenere vino ed olio per autoconsumo. Per la maggior parte dei fruttiferi l’indizio di una loro origine autoctona è piuttosto semplice, infatti il portamento e la dimensione della pianta ne denunciano l’età.

Inoltre la piantagione o l’innesto di un albero e di una vigna sono legati ad un momento preciso del ciclo di vita di una famiglia, segna un confine di proprietà, un passaggio ereditario.
Così è bastato porre alcune semplici domande:

> chi ha piantato quell’albero?

> da quanto tempo è lì?

> come lo chiamate?

> quando matura?

perché fluisse un racconto nel quale la storia dell’albero e la storia della famiglia si intrecciano tra loro. Ma anche sugli alberi si abbatte l’azione distruttrice dell’uomo.
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