Una cosa ci ha colpito quasi subito visitando la zona: la scarsa diffusione della vigna che rappresenta un tratto molto tipico del paesaggio agrario della montagna lucana. Una risposta convincente a questa domanda, oltre quella più frequente ("costa troppa fatica") l’abbiamo ricercata anche fuori dagli orti, nella memoria degli abitanti della zona ("una volta ad Accettura c’era tanta vigna che si poteva impastare la malta con il vino").
Il fatto che durante l’autarchia fascista i fruttiferi e in particolare la vigna, che non si presenta ad alberi sparsi, siano stati convertiti in seminativi trova riscontro nella letteratura di storia dell’agricoltura.
Quel poco che ne è rimasto (prevalentemente negli orti periurbani foto 57) però, sembrerebbe di tutto interesse: la Francesa nera, il Moscatello, l’Aleatico (ad Oliveto) e l’antica Malvasia bianca di Basilicata (foto 58).
Rari sono i nuovi impianti, in genere di origine esterna (Cirò nero).
11. Vite e olivo
Miglior sorte è toccato all’olivo, evidentemente l’olio, più del vino, doveva essere considerato un alimento di prima necessità.
Tutte le famiglie ne hanno almeno una ventina di piante per autoconsumo, talvolta anche in luoghi diversi da quello in cui coltivano l’orto.
La maiatica è diffusa un po’ dovunque e predomina nelle zone di altura, spesso consociata con altri fruttiferi o ortive (foto 59).
Man mano che si scende verso la collina, aumenta il numero di olivi fino ad occupare piccoli appezzamenti specializzati che non possono essere più considerati orti o coltivi, per quanto mantengano la funzione produttiva di autoconsumo (foto 60). In collina, inoltre, la maiatica lascia spazio a varietà più produttive, introdotte con la vulgata modernizzatrice del secondo dopoguerra (Frantoiana, Leccino, Coratina) (foto 61).
L’olivo si espande nel paesaggio agrario da Oliveto a San Mauro e Garaguso, dove ci è stata segnalata la presenza di alcune piante di una varietà locale da olio, Aucedduzz, con olive piccole e nere. Insieme all’olivo, in collina abbiamo rilevato una sporadica presenza del mandorlo.
L’olivo si espande nel paesaggio agrario da Oliveto a San Mauro e Garaguso, dove ci è stata segnalata la presenza di alcune piante di una varietà locale da olio, Aucedduzz, con olive piccole e nere. Insieme all’olivo, in collina abbiamo rilevato una sporadica presenza del mandorlo.