13 febbraio - 10 marzo 2011, Galleria Idearte, via Londra 75 - Potenza
Verrà inaugurata domenica 13 febbraio alle ore 18.00 la mostra Guerricchio - Opere scelte.
Il vernissage, aperto dalla direttrice della Galleria Idearte Grazia Lo Re, prevede l’intervento del critico d’arte Rino Cardone e la partecipazione di Franco Palumbo che presenterà, in anteprima, il volume di cui è curatore Luigi Guerricchio. Il giacinto allegro: arte e vita La Stamperia Edizioni (Matera).
In esposizione trentaquattro opere, fra oli su tela e tecniche miste su carta e opere grafiche, molte delle quali facenti parte della collezione privata dalla famiglia di Luigi Guerricchio.
Luigi Guerricchio. Opere scelte - Mostra a Potenza
Estratto del Comunicato stampa
L’artista materano, scomparso nel 1996, viene così ricordato nel testo critico di Rino Cardone che accompagna la mostra: Fermo in cinque momenti (tra la fine degli anni ’70 e il 25 giugno del 1996) il mio personale ricordo di Luigi Guerricchio, del caro Ginetto: artista di Matera, solo per condizione anagrafica, ma cittadino del mondo, per estrazione culturale, all’apparenza (per quanto riguarda la “vita mondana” che ruota intorno ai fenomeni dell’arte) burbero e arcigno, e nel concreto, invece (ovvero sia nella vita di tutti i giorni) di enorme sensibilità umana e dall’infrequente e prezioso “cuore solidale”; capace di mostrare, viepiù, nell’uso dei pennelli, sulla tela, e nell’elaborazione dell’ornato pittorico, sulla carta, un’enorme “potenza lirica” e una forte “capacità espressiva”, in qualche modo derivate dal suo naturale “ingegno creativo” (a tratti fuori dal comune, mi piace, oggi, attestare, con forza) e dalle sue ordinarie frequentazioni giovanili (“di studio”) di Oskar Kokoschka, in Austria, e di Giacomo Manzù, in Lombardia.
Il primo ricordo che ho di Ginetto Guerricchio, di quest’artista capace di essere beffardo e canzonatorio, innanzitutto con se stesso e poi con l’intero sistema del “birignao intellettuale” (quello che ruota intorno ai “vernissage artistici”) è legato a un programma radiofonico, della struttura Programmi della sede regionale della RAI di Basilicata (al tempo diretta da Nanni Tamma) da me curato - quale autore testi - e che s’intitolava “Uomo e territorio”. In quell’occasione Ginetto, reduce da un’importante mostra collettiva nazionale (svolta dalle Regioni Piemonte e Basilicata, di concerto con l’Istituto “Alcide Cervi”) sul tema “Arte e mondo contadino” (curata da Mario De Micheli) tratteggiò con poche, incisive, chiare e al tempo stesso lapidarie parole – tipiche del suo dialogare - il suo universo “visuale/descrittivo” fatto, sì, di contadini e di contadine (ritratti nei campi o raffigurate in scene di vita urbana) ma, anche, fatto di girasoli, di agrumi al cesto, di collane di peperoni secchi, di pietre di tufo, di embrici, di tetti piatti e di larghi, smisurati, scorci architettonici, catturati alle normali “geometrie urbanistiche” del Sasso Barisano e del Sasso Caveoso, a Matera.
L’artista materano, scomparso nel 1996, viene così ricordato nel testo critico di Rino Cardone che accompagna la mostra: Fermo in cinque momenti (tra la fine degli anni ’70 e il 25 giugno del 1996) il mio personale ricordo di Luigi Guerricchio, del caro Ginetto: artista di Matera, solo per condizione anagrafica, ma cittadino del mondo, per estrazione culturale, all’apparenza (per quanto riguarda la “vita mondana” che ruota intorno ai fenomeni dell’arte) burbero e arcigno, e nel concreto, invece (ovvero sia nella vita di tutti i giorni) di enorme sensibilità umana e dall’infrequente e prezioso “cuore solidale”; capace di mostrare, viepiù, nell’uso dei pennelli, sulla tela, e nell’elaborazione dell’ornato pittorico, sulla carta, un’enorme “potenza lirica” e una forte “capacità espressiva”, in qualche modo derivate dal suo naturale “ingegno creativo” (a tratti fuori dal comune, mi piace, oggi, attestare, con forza) e dalle sue ordinarie frequentazioni giovanili (“di studio”) di Oskar Kokoschka, in Austria, e di Giacomo Manzù, in Lombardia.
Il primo ricordo che ho di Ginetto Guerricchio, di quest’artista capace di essere beffardo e canzonatorio, innanzitutto con se stesso e poi con l’intero sistema del “birignao intellettuale” (quello che ruota intorno ai “vernissage artistici”) è legato a un programma radiofonico, della struttura Programmi della sede regionale della RAI di Basilicata (al tempo diretta da Nanni Tamma) da me curato - quale autore testi - e che s’intitolava “Uomo e territorio”. In quell’occasione Ginetto, reduce da un’importante mostra collettiva nazionale (svolta dalle Regioni Piemonte e Basilicata, di concerto con l’Istituto “Alcide Cervi”) sul tema “Arte e mondo contadino” (curata da Mario De Micheli) tratteggiò con poche, incisive, chiare e al tempo stesso lapidarie parole – tipiche del suo dialogare - il suo universo “visuale/descrittivo” fatto, sì, di contadini e di contadine (ritratti nei campi o raffigurate in scene di vita urbana) ma, anche, fatto di girasoli, di agrumi al cesto, di collane di peperoni secchi, di pietre di tufo, di embrici, di tetti piatti e di larghi, smisurati, scorci architettonici, catturati alle normali “geometrie urbanistiche” del Sasso Barisano e del Sasso Caveoso, a Matera.
Informazioni
Guerricchio. Opere scelte13 febbraio - 10 marzo 2011
Galleria Idearte
via Londra 75
Tel. 0971 445880
Potenza
Orari
Lunedì-Domenica
11.00 -13.00
17.30-20.30