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Miglionico

Il Comune di Miglionico è situato in provincia di Matera a circa 20 chilometri dal capoluogo. Percorrendo la strada che conduce a questo piccolo borgo di antiche origini, lo sguardo è attratto immediatamente dal castello, che si erge maestoso sullo sperone terminale della collina di Cencree a guardia tra le valli dei fiumi Bradano e Basento.

Il paese, antica roccaforte longobarda passò nei possedimenti di Alessandro Loffredo, conte normanno di Matera, che nel 1110 fece edificare il castello, un pregevole esempio di architettura fortificata pre-sveva.
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Il Castello

L’edificio, munito di torri quadrate e circolari, si erge attorno ad un ampio cortile di forma quadrata con al centro una cisterna sormontata dallo stemma nobiliare dei Revertera, duchi della vicina Salandra, a cui il feudo passò nel 1624. La nobile famiglia trasformò il castello in un lussuoso palazzo nobiliare con l’inserimento di un imponente loggiato per accedere al secondo piano. In una delle sue sale, nel 1485, si tenne la riunione dei baroni ribelli a Ferrante I° d’Aragona re di Napoli, capeggiata dai Sanseverino e dai Del Balzo. La tragica fine dei congiurati, trucidati nel 1487 per ordine del re, valse al maniero il funesto titolo di “Castello del Malconsiglio”.

Santa Maria Maggiore - La Chiesa Madre

Dallo spiazzo antistante il castello una stretta strada conduce a piazza del Popolo dove si trova la Chiesa Madre intitolata a Santa Maria Maggiore. Il luogo sacro, eretto intorno alla metà del XIV secolo, sul sito di una chiesa dedicata a S. Salvatore, fu ampliata tra il 1515 e il 1534 con l’aggiunta delle cappelle laterali.
Il bel portale d’ingresso scolpito nella pietra e il campanile a pianta quadrata, rievocano il primitivo impianto.
Il barocco portale laterale, posto sul lato sinistro della chiesa, è sormontato da una lunetta che custodisce una pregevole Pietà in pietra attribuita ad Altobello Persio.
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L’interno, a tre navate, come uno scrigno custodisce opere di alto valore artistico. La bella tela di pietro Antonio Ferro del 1607 che raffigura la Madonna con Bambino e i SS. Bartolomeo e Martino o la Madonna del Rosario firmata da Girolamo Todisco nel 1634. La Vergine Assunta e la Madonna col Bambino in gloria tra i Santi Eligio e Carlo Borromeo, attribuite ad Alessandro Fracanzano. L’organo realizzato nel 1749 dal maestro Rubino da Castellaneta, utilizzando le canne di un organo cinquecentesco, oggi restaurato, diffonde ancora dolci note.

L’opera di maggior rilievo è il pregevole polittico di Giambattista Cima da Conegliano, realizzato nel 1499 e composto da 18 pannelli racchiusi in una maestosa cornice lignea. Il polittico fu acquistato alla finire del XVI secolo a Lipsia dal canonico e musicista Don Marcantonio Mazzone di Miglionico, precettore alla corta dei Gonzaga, e spedito in questo angolo della Lucania, per rendere omaggio alla Basilica del suo paese natio, di cui era stato arciprete. Nella chiesa madre è custodito anche il pregevole Crocifisso ligneo del ‘600, acquistato da Padre Eufemio, portato in processione per le vie del centro storico il 3 maggio di ogni anno con grande devozione e partecipazione.
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A pochi passi è il convento di S. Francesco edificato per volere del principe Sanseverino nel 1439 sul sito del vecchio castello longobardo di S. Sofia. In via Madonna delle Grazie invece, sorge l’omonima cappella eretta sul finire del XVI secolo. Sulle pareti interne sono campiti pregevoli affreschi realizzati dagli allievi di Giovanni Todisco.
Tra le strette vie del centro storico, tra modeste abitazioni, spiccano le facciate dei palazzi seicenteschi Palazzo Corleto, Palazzo Ventura-Aspriello, Palazzo Petito che hanno inglobato parte delle mura di cinta del borgo medievale.
Alle porte del piccolo centro abitato, tra i campi verdeggianti si erge, isolata, la piccola cappella rupestre della Santissima Trinità. Il luogo di culto, aperto per tradizione, il lunedì dell’Angelo, conserva un intero ciclo di affreschi attibuiti al “Maestro di Miglionico” attivo già dal 1467.

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Miglionico tradizioni e monumenti

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La festa del S.S. Crocifisso

Sono quasi 400 anni che si celebra, il 3 maggio, la festa del SS. Crocifisso a Miglionico. Si racconta che la giornata penitenziale fu istituita da padre Eufemio come ringraziamento per aver salvato la chiesa, il convento francescano e i suoi confratelli durante il terribile terremoto del 1626, mentre lui si trovava in Sicilia.

Il corteo, che prende le mosse dalla chiesa madre, porta in processione il seicentesco Crocifisso Ligneo acquistato proprio da Padre Eufemio nel 1629. La pregevole statua lignea, di grande impatto emotivo per la crudezza della rappresentazione della sofferenza umana del Cristo, viene portata in processione per le strette strade del paese con grande devozione e partecipazione, molti sono gli emigrati che ritornano al paese natio proprio in occasione di questa santa celebrazione.
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