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Lo sguardo degli invisibili - Mostra fotografica a Matera

23 Aprile - 24 Maggio 2015 Mostra dell’Associazione Basilicata - Mozambico
Ex Ospedale di San Rocco - Palazzo Lanfranchi - Mediateca Provinciale - Parrocchia di San Rocco - Matera

La mostra vuol riportare alla comunità materana, il luogo da dove è partito il progetto, i lavori realizzati dagli allievi del laboratorio di comunicazione A Mundzuku Ka Hina di Maputo, Mozambico.

Lo sguardo degli invisibili

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A Mundzuku Ka Hina è un laboratorio di fotografia, video, grafica, alfabetizzazione digitale diretto ai ragazzi che si procurano la sopravvivenza nella discarica di Maputo, capitale del Mozambico, a orfani e ex bambini di strada. Prende piede tra tante difficoltà, molto scetticismo, poche risorse finanziarie ed umane, grazie all’impegno dell’Associazione Basilicata Mozambico di Matera.
  • Lo sguardo degli invisibili
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La mostra fotografica si snoderà nella città di Matera lungo un percorso di 4 tappe, 4 differenti location, ognuna delle quali tratterà una specifica tematica e più precisamente:

Antico Ospedale di San Rocco in piazza San Giovanni. Apertura Mart/Ven 10,00-12,00. Sab/Dom. 10,00-13,00 / 18,00-21,00 - Chiuso il lunedì
Il Popolo della Discarica. Immagini di altra quotidianità
Fotografia, video e parole.
Allestimento a cura del gruppo MATArchitettura

Mediateca Provinciale. Orari Lun./Gio. 9,00-18,00 - Ven./Sab. 9,00-13,30 - Chiuso la domenica
Nella pozza di fango come nel divino cielo ugualmente passa la luna
Libro virtuale di Poesia, fotografia e grafica.

Palazzo Lanfranchi - Apertura Lun./Dom. 9,00-20,00 - Chiuso il mercoledì
Emoçao. Percorsi di vita e di creatività africana
Emozioni in fotografia, poesia e video.
Sculture in legno della tradizione Makonde.

Parrocchia di San Rocco - Via Lucana, 249
E non sono bestie ma uomini, Maria. Momenti di spiritualità in fotografia.

Lettera di Don Angelo Tataranni alla Comunità di Matera

Cari concittadini di Matera,

Vi scrivo questa lettera in qualità di presidente dell’Ass. Basilicata Mozambico. Con l’associazione siamo impegnati, tra mille difficoltà, a portare un pizzico di sollievo ai nostri fratelli più sfortunati del Mozambico.

Uno dei fronti su cui siamo impegnati è la scuola laboratorio di comunicazione A Mundzuku Ka Hina, direzionato ai giovani che si procurano la sopravvivenza nella discarica della città di Maputo, capitale del Mozambico. Ragazzi che vivono tra i rifiuti e si nutrono di rifiuti. Ma, nonostante tutto, esprimono una loro dignità, una voglia e talvolta anche una gioia di vita. Il laboratorio vuol essere un momento di formazione professionale, ma anche di crescita umanistica. Insegniamo ai ragazzi a lavorare col computer, la grafica, la fotografia, a fare video, cioè la comunicazione digitale, affinché si possano affrancare dalla discarica ed inserirsi nel mondo del lavoro. Con molta soddisfazione e gioia, abbiamo visto diversi dei nostri allievi trovare lavoro e cambiare vita.

In questi anni, gli allievi del laboratorio A Mundzuku Ka Hina, coordinati dall’arch. Roberto Galante, hanno prodotto materiale fotografico, video e grafico di un certo spessore comunicativo, emozionale ed estetico. Con i lavori dei nostri allievi siamo stati ospiti in diverse mostre fotografiche, sia in Italia sia fuori Italia, i documentari sono stati invitati a festival anche di caratura internazionale ed abbiamo ottenuto alcuni premi e riconoscimenti. Riviste e network televisivi ci hanno dedicato alcuni servizi.

Le foto dei ragazzi di Maputo riportano una realtà dura e difficile da digerire. Una realtà che è il sentire, l’anima di un’umanità che troppo spesso non ha i mezzi per far ascoltare la propria voce.
Uno sguardo che viene dall’interno e che, con la sua verità, ci ri-scuote, ci interpella, fa emergere frammenti di verità sommersa, anestetizzata. Riempie gli squarci, fa germogliare frutti nuovi, ci restituisce a noi stessi. Ci pone momenti di riflessione.
La narrazione attraverso le immagini fotografiche trascende la loro condizione di degrado e colloca questa umanità a pieno titolo in una dimensione di bellezza che provoca, commuove e riscatta.

A partire dal 23 di Aprile proponiamo alla comunità materana, il luogo da dove è partito il progetto, la mostra fotografica “Lo sguardo degli invisibili”. Ovverossia, lo sguardo dei nostri allievi - paradigma degli esclusi, degli invisibili, degli “scarti” troppo spesso abbandonati a se stessi - sulla propria condizione d’essere, sul proprio mondo, sulla propria vita esterna ed interna, sulla propria anima. Sguardi e sensibilità che partono dall’interno ed interpretano, attraverso la creatività, una propria condizione di vita, un proprio mondo interiore, una propria spiritualità.

Tali realtà non sono esclusività dei cosiddetti paesi del sud del mondo, ma in diversa scala e con diverse modalità le possiamo riscontrare anche alle nostre latitudini, all’interno delle nostre comunità, se solo volessimo allargare il nostro sguardo. Nella nostra piccola realtà parrocchiale, quotidianamente con i pochi mezzi a disposizione, siamo impegnati anche su questo fronte.

Penso che in un momento di crisi dei valori, di confusione nella testa e nell’animo dei nostri giovani e non solo, di crisi del senso di comunità e di solidarietà tra le persone, una mostra di questo tipo possa dare alla nostra comunità momenti di riflessione, di confronto e forse anche di crescita. E questo lo dico soprattutto pensando ai nostri ragazzi che troppo spesso vedo vivere estraniati in una sorta di bolla di irrealtà.

Con la mostra, oltre che compartecipare la comunità materana a realtà che sono altre, vorremmo raccogliere fondi da destinare ai seguenti obiettivi:

Finanziare il completamento del refettorio del centro di accoglienza P. Prosperino Gallipoli a Mocuba, Mozambico. La casa accoglie bambini abbandonati, orfani, bambini di strada.

Finanziare la nascita e l’avviamento della cooperativa Oficina fotografica Kutsakissa formata dagli allievi del laboratorio di Maputo. Gli stessi che hanno realizzato le foto in mostra.

Portare un contributo fattivo alla casa di accoglienza San Rocco a Matera
. La casa di accoglienza è una struttura che ospita coloro, italiani e non, che non hanno una dimora, sono indigenti, dimenticati, abbandonati a se stessi. Purtroppo, l’attuale congiuntura economica e sociale ha moltiplicato anche nella nostra città questi casi.

Le donazioni possono essere effettuate:
o con carta di credito o conto paypal direttamente dal sito www.amundzukukahina.org, cliccando sul tasto donazione, o nel corso della mostra, presso l’ex Ospedale San Rocco in piazzetta San Giovanni, sarà possibile effettuare personalmente le donazioni.

o tramite un bonifico sui seguenti conti correnti:
C.c. postale n° 48056733 - IBAN IT88 U076 0116 1000 0004 8056 733
C.c. bancario n° 1000/8814 - Banca Prossima Spa - IBAN IT80 A033 5901 6001 0000 0008 814


I Referenti dell’associazione, per quanto concerne la mostra, informazioni o collaborazioni sono:

Arch. Roberto Galante
Tel. 3335468387 - email

Andrea Fontanarosa
Tel. 3339584511 - email

Per saperne di più: www.amundzukukahina.org

Un affettuoso saluto

Don Angelo Raffaele Tataranni
Presidente dell’ass. Basilicata Mozambico
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