Convegno, sabato 10 Ottobre 2009, ore 17.30 - Mediateca Provinciale,
Matera
In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Padre Giovanni Minozzi (1884-1959), fondatore delle congregazioni religiose della Famiglia dei Discepoli e delle Ancelle del Signore e, con Padre Giovanni Semeria, dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, sabato 10 ottobre 2009 alle ore 17.30 si svolgerà presso la Mediateca Provinciale di Matera il convegno:
Dalle parole ai fatti. Padre Giovanni Minozzi e la Questione Sociale.
Ricordi, testimonianze, riflessioni: una sfida all’emergenza dei nostri tempi.

Matera ricorda Padre Giovanni Minozzi nel cinquantenario della morte

Riscoprire la figura di Padre Minozzi, sacerdote e missionario della carità soprattutto in Basilicata “la poverissima e la più negletta delle terre d’Italia” ma anche “la più caramente diletta” rappresenta un dovere di riconoscenza nei confronti di questo profeta e operatore della carità tra gli orfani, i poveri, i bisognosi affinché la memoria della sua azione di bene “non cada in polvere nel frantoio impietoso del tempo”.
L’eredità minozziana riguarda soprattutto la capacità di “unire la cultura alla carità”, il suo atipico meridionalismo basato sui fatti e sull’incidenza significativa dell’ “educazione” per il riscatto civile e morale delle genti del Meridione d’Italia, la fondazione di collegi, asili nei vari paesi della Basilicata, una vera e propria geografia della carità.
Questo sacerdote, pur non meridionale, come lo stesso Padre Giovanni Semeria, amò il Sud e la Lucania e, per questo, può essere considerato “lucano per elezione”.
L’itinerario spirituale, culturale, umano di questo “ministro di Dio”, in sintonia con il suo tempo e partecipe alle vicende umane a lui contemporanee riguarda sostanzialmente il periodo della formazione spirituale (influenza delle opere e studi di Ozanam, Newman, Toniolo, Murri, Semeria; circolo di rinnovamento sociale ed ecclesiale di Padre Genocchi); successivamente l’attività di Cappellano nella I^ Guerra Mondiale (1915- 1918) e, quindi, la fondazione con Padre Giovanni Semeria dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia nel 1919, riconosciuta in Ente Morale nel 1921 e la fondazione della Famiglia Religiosa dei Discepoli e delle Ancelle del Signore.
Fecondo scrittore e storico (Montecassino nella Storia del Rinascimento, Ricordi di guerra, etc.) agiografo, educatore a prova ebbe interessi per la musica, l’arte, la letteratura.
Organizzò con l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, rispettivamente nel 1930 e 1934, la I e II Mostra internazionale di arte sacra cui parteciparono importanti artisti (Monteleone, Selva, Mori, Gaudenzi, etc.) che furono cooptati con altri artisti (Ferruccio Ferrazzi, Giarrizzo, Barberis, Nagni, Cellini, etc.) per la realizzazione di opere figurative nelle Case dell’Opera, che costituiscono, oggi, come l’Istituto di Amatrice (RI), un vero scrigno dell’arte della prima metà del ‘900.
Fu amico di famosi architetti come Marcello Piacentini, Foschini, Paron e Tassotti, alcuni dei quali progettarono per lui gratuitamente le Case dell’Opera.
Fu amico di musicisti come Mascagni, Perosi, Alfano, Mancinelli e scrittori e poeti come Giulio Salvadori, Bertacchi, Di Giacomo e filosofi e pensatori come Croce e Gentile e meridionalisti come G. Fortunato, G. Salvemini, Azimonti, etc.
A seguito delle vicende della guerra e dopo il viaggio di Padre Semeria nel Sud (Lettere pellegrine) girò in lungo e largo, quale “pellegrino d’amore”, la Basilicata nel 1920/21 scoprendo una realtà drammatica.
Nello scritto Lucania non verde apparso nella Rivista Romana (1923) non c’è solo l’amarezza documentaria, l’ansia della verità, ma soprattutto emerge la dimensione caritativa.
E’ uno scritto che per tanti aspetti conserva la sua attualità e costringe a una pensosa riflessione sui temi della viabilità, dell’ambiente, della formazione, della famiglia.
Il convegno del 10 ottobre 2009 vuole approfondire questo aspetto importante della figura di Padre Minozzi in relazione alla sfida dell’emergenza dei nostri tempi.