Trattasi di un dipinto di grandi dimensioni di un artista contemporaneo.
Accade sovente che la pittura contemporanea risenta del tempo molto più velocemente di quella antica. Questo non centra con la tutela o la conservazione; ciò accade perchè i supporti prevalentemente preparati con sostanze plastificanti che saturano la tessitura, offrono all’artista la possibilità di dipingere trascurando la preparazione.
Ottime per una pittura veloce ed espressiva si rivelano inaffidabili per la tenuta; infatti la pittura dovrebbe aderire perfettamente alla superficie, ma essendo il supporto già saturato, l’aderenza, rispetto alla stesura della materia che fa l’artista, viene meno e questa si stacca con facilità; specie in presenza di colore dato a corpo, come nel caso che le immagini documentano.
Si susseguono una serie di fotografie che mostrano chiaramente ciò che è stato detto.
Le immagini da 1 a 7 mostrano le lacune, i sollevamenti, le lesioni ramificate e l’assoluta mancanza di adesione tra la materia e la tela. Dopo un attento monitoraggio della superficie dipinta si è proceduto, vedi immagini 8-9-10-11, con iniezioni di resina acrilica in grado di offrire, su supporti di questo tipo, l’adesione indispensabile tra la tela e la materia, data la natura acrilica della pittura. Nell’impossibilità di effettuare una foderatura a tergo per il carattere della materia spessa e irregolare, tipica della stesura a corpo e per la presenza della firma, si è optato per il solo consolidamento con resine sintetiche stese a pennello.
Le immagini successive mostrano le fasi conclusive del restauro, dal montaggio dell’opera su un telaio in legno ad espansione, alla stuccatura, al ritocco pittorico. Indispensabile quando si ricostruisce il testo con la tecnica del tutto effetto è che questa sia esatta di tinta e tono.