Rapolla è un comune in provincia di Potenza situato sul versante nord orientale del monte Vulture. Centro agricolo con ottime produzioni olivicole e vinicole (Aglianico DOC, Malvasia e Moscato) è anche un centro termale rinomato.
Una località denominata Cerz d’Annibal ricorda, secondo la tradizione, che qui si accampò Annibale prima della battaglia con i Romani. Costruita sulle rovine dell’antica Strapellum fu in seguito roccaforte longobarda e, dalla fine del secolo X, iniziò a svilupparsi dall’insediamento di una comunità basiliana.
Intorno alla metà dell’ottocento in una villa romana situata lungo la via Appia, in località Albero in piano, fu ritrovato il famoso Sarcofago di Rapolla, realizzato in marmo e databile al II secolo d.C. Sul coperchio è rappresentata una nobildonna defunta, mentre sulle lastre del sarcofago dei ed eroi romani, sono racchiusi in nicchie con colonne tortili e capitelli, a testimoniare l’appartenenza della defunta ad un’importante famiglia aristocratica. Oggi il Sarcofago è conservato nella Torre dell’Orologio del Castello di Melfi.
Rapolla
Rapolla per tutto il Medioevo fu un centro molto vitale della zona del Vulture, vicino alla via Appia e a pochi chilometri da Melfi che fu sicuramente, nel periodo normanno-svevo, il centro più importante della Basilicata. Nella parte alta si erge la cattedrale, attestata nella prima metà del secolo XI e intitolata a S. Maria Assunta, che ha subito varie manomissioni e ricostruzioni perché sempre danneggiata dai terremoti che si sono avuti nel corso dei secoli. L’ultima ricostruzione risale al 1959 ad opera del genio civile. Dopo il terremoto del 1930 la cattedrale subì ingenti danni e in seguito, si decise di ricostruirlo ex novo. Della primitiva fabbrica medievale si conservano numerose iscrizioni.
Sul lato destro della chiesa si erge il campanile che riporta un’iscrizione del 1209 del magister Sarolo di Muro Lucano, che in quel periodo realizzò i bassorilievi raffiguranti i Progenitori, Adamo ed Eva, e l’Annunciazione che sono murati in facciata.
Del 1253 è l’iscrizione che riporta la firma del magister Melchiorre da Montalbano il quale partecipa alla ricostruzione della cattedrale realizzando il portale di pregevole fattura, i pilastri di forma ottagonale delle prime due campate e i due imponenti pilastri cruciformi composti con otto colonnine incastrate tutt’intorno. La chiesa si presenta con un impianto a tre navate divisa da pilastri. I primi due sono attualmente inglobati nella facciata, a testimonianza del fatto che la chiesa doveva essere più avanzata. All’interno si conservano un Crocifisso ligneo databile alla fine del XIII secolo e un dipinto su tela raffigurante l’Immacolata di Cristiano Danona da Anversa.
Del 1253 è l’iscrizione che riporta la firma del magister Melchiorre da Montalbano il quale partecipa alla ricostruzione della cattedrale realizzando il portale di pregevole fattura, i pilastri di forma ottagonale delle prime due campate e i due imponenti pilastri cruciformi composti con otto colonnine incastrate tutt’intorno. La chiesa si presenta con un impianto a tre navate divisa da pilastri. I primi due sono attualmente inglobati nella facciata, a testimonianza del fatto che la chiesa doveva essere più avanzata. All’interno si conservano un Crocifisso ligneo databile alla fine del XIII secolo e un dipinto su tela raffigurante l’Immacolata di Cristiano Danona da Anversa.
La chiesa di S. Lucia, progettata e realizzata tra il X e l’XI, secondo alcuni critici locali fu la prima cattedrale di Rapolla. La chiesa conserva la sua struttura originaria con tre navate e due cupole, ed in facciata un portale a doppio arco a tutto sesto. All’interno custodisce un dipinto su tela raffigurante S. Giuseppe con bambino del XVIII secolo firmato da Giovanni Battista Vela.
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